sabato 8 ottobre 2011

credevo fosse un calesse e invece no

Piano piano si dipana nel mio cervello la realtà delle cose. Sono sempre stato un po' lento nelle questioni relazionali ma alla fine ci arrivo anche io. Capisco.
Mi rendo conto che Occam col suo cavolo di rasoio aveva ragione (e cazzo se aveva ragione!) quando diceva che "a parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire" [cit.]. Inutile, sgradevole e frustrante cercare motivazioni fantasmagoriche (si potrà poi dire!?) per fare in modo che almeno il proprio ego non si indigni a fare i conti con la verità delle cose, provando a giustificare, interpretare e spesso volutamente ingoiare cucchiaiate di merda pur di non ammettere il fallimento.
Gli avvenimenti degli ultimi mesi mi hanno segnato. Ragionandoci a freddo (o forse meglio dire a tiepido) mi rendo conto di un mare di errori che avrei potuto e dovuto evitare, di un sacco di situazioni e azioni accettate o volutamente sorvolate e soprattutto del mio scarso metro di giudizio. E a questo punto anche del mio poco amore per me stesso. Non è tutto oro quello che luccica caro Baso! La sopravvalutazione delle persone è un mio difetto.
In un post precedente mi chiedevo se la gente potesse cambiare: la risposta è si. Ora lo sono anch'io .
Meglio tardi che mai.
Ora la mia bocca è meno amara, il mio orgoglio si lecca le ferite e le mie aspettative sono più rosee.
Alti e bassi.
Ieri bassi.
Oggi decisamente alti!
Domani si vedrà.